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INUMAZIONE DEL 9 MAGGIO 1821

LA TOMBA.

Hudson Lowe Governatore di Sant'Elena Traduzione del rapporto segreto - Sant'Elena, 14 maggio 1821.-
sorgente : "L'Énigme de l'Exhumé de Sainte-Hélène" di Bruno Roy-Henry
(ed.Archipel 2003) - Annesso III
La tomba fu construita nel seguente modo : Fu scavato un grandissimo buco, sufficientemente largo di lati per permettere la costruzione d'un muro spesso di due piedi, fatto in muratura molto solida e formando un rettangolo regolare, la parte scavata d'una profonditá di dodici piedi, aveva nella parte più profonda otto piedi di lungo su cinque di largo. Il fondo fu coperto d'una larga lastra in muratura che riposava sù un sopporto di otto blocchi di pietra avendo ognuno un piede d'altezza. Frà di loro fu posato uno strato di pietra d'uno spessore di cinque pollici, poi quattro altri strati dello stesso spessore chiudevano i lati et le estremità i cui angoli erano stati colati in cemento detto romano formando una specie di pietra tombale o di sarcofago. In questo modo fu possibile d'introdurre la bara con l'aiuto di due travi piazzate d'una parte all'altra del buco per essere poi riempito di pietre e di "cemento romano".
Il tutto fu ricoperto d'una specie di lastricato di pietre bianche formando cosí il coperchio della tomba. Mantenuto da due strati inferiori et superiori in muratura saldate insieme, tutto il dispositivo si appoggiava su due piedi del muro che manteneva la terra dalle due parti. La fossa fu poi ricoperta di pietre e di terra. Nella sua parte superiore, la tomba aveva dodici piedi di lunghezza e nove di larghezza.
Marchand Primo gran cameriere e esecutore testamentario dell'Imperatore Napoléone. "Memorie di Marchand " - Primo gran cameriere e esecutore testamentario dell'Imperatore Napoléone.(ed.Tallandier, Biblioteca Napoleonica 2003 e pubblicate da Jean Bourguignon e dal comandante Henry Lachouque. (p. 580)
I lavori non incominciarono prima del 7 di mattina e malgrado la celerità messa per questa costruzione, i lavori non potevano essere ultimati che il 9 nella mattinata : c'era da fare uno scavo di undici piedi di profondità su dieci di larghezza e otto d'altezza, un massiccio in muratura di due piedi di spessore da stabilire sul fondo, nonchè un muro sui laterali di diciotto pollici di spessore per mantenere le terre, nel fondo di quella costruzione si trovava la tomba che doveva accogliere il feretro.
Il fondo, i lati e la chiusura si componevano di quattro lastre di pietra di cinque pollici di spessore, di sei piedi di lunghezza e tre di larghezza.
Dalla parte della testa e da quella dei piedi si trovavano due lastre di più piccole dimensioni che dovevano evitare che l'umidità arrivasse, anche dopo secoli, fino al feretro di mogano che doveva lui stesso riposare su due pezzi di legno.
Saint-Denis detto ALI - mammalucco di Napoleone " Memorie"(ed. Arléa- 2000) p.283
Terminata, la prima preghiera, con l'aiuto di un biga si scese il feretro; il rumore che fece sentire toccando il fondo della tomba rissuonó nel cuore d'ognuno di noi.
Comparate

I FERETRI

Générale Bertrand Gran Maresciallo di Palazzo. " quaderni di Sant'Elena", gennaio1821- Maggio1821( Editions Sulliver 1950)p. 194 à 200
7 maggio 1821 : Alle ore sette, il corpo è stato depositato nella bara che era un pò stretta, soprattutto per piazzare il cappello sulla testa e si è dovuto metterelo sulle ginocchia.
...si è sigillato la lamiera, poi l'involucro in piombo,...
9 maggio 1821 : la mattina la bara di piombo è stata piazzata nella bara di mogano che venne ricoperta d'una coltre di velluto blu sulla quale si piazzó il mantello che portava a Marengo...
Conte di Montholon " Storia della cattività di Sant'Elena ", p.223
Il corpo dell'Imperatore Napoleone fu depositato in una bara di banda stagnata (...) Questa prima bara saldata in nostra presenza, è stata piazzata in un'altra in piombo, la quale dopo essera stata anch'essa saldata, venne rinchiusa in una terza bara di mogano.
Marchand Primo gran cameriere e esecutore testamentario dell'Imperatore Napoleone "Memorie di Marchand" (ed.Tallandier, Bibliothèque Napoléonienne, 2003), pubblicate par Jean Bourguignon e dal comandante Henry Lachouque. (p579)
L'Imperatore piazzato in una bara di lamiera guarnita di raso bianco abbabangiato, non poté, per mancanza di spazio, avere il cappello sulla testa, questo dovette dunque riposare su un cuscino della stessa stoffa ed il cappello fu depositato sulle sue cosce; différenti monete coniate all'effigia dell'Imperatore e qualche pezzo d'argenteria vi furono depositati, tali come si troverà nel verbale quì sotto.
Lo stesso uomo che aveva saldato i vasi, saldó questa prima bara accuratamente, questa bara fu messa in un'altra in mogano che fu messa a sua volta in una terza bara di piombo saldata anch'essa e depositata a sua volta in una quarta che fu chiusa con viti di ferro con teste d'argento.
Saint-Denis detto ALI mammalucco di Napoleone "Memorie"p.277 (Arléa- 2000)
Mettemmo il corpo dell'Imperatore nella bara di lamiera. (...)
La bara saldata fu messa nella seconda il cui coperchio fu fissato con viti a testa d'aregento.
La terza bara, quella di piombo, avendo la stessa forma delle precedenti li contenne e serví loro d'involucro.
Antommarchi Medico di Napoleone " Memorie " o " Gli ultimi momenti di Napoleone "tomo 2, Parigi : Barrois l'aîné, p 170-171
Si scese Napoleone, si piazzó nella cassa di lamiera che si aveva guarnito con una specie di materasso, d'un guanciale e il tutto, rivestito di raso bianco.
Per mancanza di spazio, il cappello, non potendo rimanere sulla testa del morto, fu messo sui suoi piedi, ci si mise anche delle aquile, delle monete coniate alla sua effigía, le sue posate, il suo coltello, un piatto con il suo blasone, ecc
Si chiuse la cassa, si saldó accuratamente e la si passó in una di mogano che si mise in una terza fatta di piombo, depositata lei stessa in una quarta di mogano che si sigilló e si chiuse con viti di ferro.
Verbale di seppelimento Montholon, Bertrand, Marchand fonte: "Memorie di Marchand" Tallandier 2003 Bibliothèque Napoléonienne - p 579-580
Il corpo dell'Imperatore Napoleone era rivestito con l'uniforme dei Cacciatori della Guardia ed è stato depositato, da noi sottoscritti, in un feretro di lamiera foderato di raso bianco, guanciale e materasso delle stessa stoffa. (...)
Questo primo feretro essendo stato saldato in nostra presenza, e stato piazzato in un'altro di piombo il quale, dopo essere stato ugualmente saldato, è stato rinchiuso in un terzo feretro in legno di mogano.
Hudson Lowe Governatore dell'Isola Rapporto segreto, 14 mai 1821 - Annesso 1 estratto dai" 5 cercueils de l'Empereur" di Rohan-Chabot.
Alla domanda del conte Montholon, il feretro fu costruito nel seguente modo e comportava tre parti:
- la parte interna aveva un rivestimento di stagno,
- la parte mediana era di piombo
- la parte esterna di mogano.
Comparate

L'uniforme

Generale Bertrand Gran Maresciallo di Palazzo " Cahiers de Sainte-Hélène, Janvier 1821-Mai 1821 " Editions Sulliver 1950 page 194 à 200
6 maggio 1821 : alle quattro, abbiamo vestito l'Imperatore con uniforme dei Cacciatori della Guardia, con i suoi stivali, speroni, cordoni, placche, croci, cappello...
Marchand Primo gran cameriere ed esecutore testamentario di Napoleone " Mémoires de Marchand "Tallandier, Bibliothèque Napoléonienne, 2003,pubblicato da Jean Bourguignon e il comandante Henry Lachouque. (p574)
Saint-Denis ed io abbiamo proceduto a vestire l'Imperatore, rivestendolo dell'uniforme completo dei Cacciatori a cavallo della Guardia Imperiale; gli metemmo una camicia bianca, una cravatta di mussola bianca ed in cima un colletto di seta nera attaccato dietro con una fibbia, delle calze di seta bianca, un pantalone di "casimir" bianco, una giacca della stessa stoffa, l'uniforme verde con paramenti rossi dei cacciatori della Guardia, décorato con gli ordini della Legione d'Onore, della Corona di ferro, della Riunione, della placca e del cordone della Legione d'Onore, dei stivali alla scudiera e il suo cappello con coccarda tricolore.
Saint-Denis detto MAMALUK ALI "Memorie di Ali"p.274 (Arléa - 2000)
Vestimmo l'Imperatore come fu sempre durante le sue campagne, cioè con l'uniforme dei Cacciatori à cavallo della Guardia Imperiale; con stivali e speroni, il cappello sulla testa e la spada al fianco. Nessun capo dell'abbigliamento fu dimenticato, neanche il gilè di flanella.
Antommarchi "Memorie o Gli ultimi momenti di Napoleone Napoléon" tomo 2, Paris : Barrois l'aîné, p 166-167
Lavai il corpo e feci posto al gran cameriere che lo vestí come aveva l'abitudine in vita : calzone, pantalone di "casimir" bianco, gilè bianco, cravatta bianca con sopra una cravatta nera chiusa dietro con una fibbia; Il gran Cordone della Legione d'Onore, uniforme di colonello des cacciatori della Guardia (Era verde con paramenti rossi) décorato con gli ordini della Legione d'Onore e della Corona di ferro; stivali lunghi alla scudiera con piccoli speroni; infine cappello a tre corni.
Comparate

I VASI FUNEBRI

Antommarchi " Mémoires, ou Les derniers moments de Napoléon " tome 2,Paris : Barrois l'aîné, 1825, p170
La cassa che doveva ricevere l'Imperatore era arrivata, fui obbligato di metterci il cuore e lo stomaco. Mi era inorgoglito di trasportarli in Europa; ma tutte le pratiche furono inutili; ebbi il dolore d'essere rifiutato. Lasciai il primo organo nel vaso che prima lo ricevette e misi il secondo in un altro dello stesso metallo e di forma cilindrica che serviva a rinchiudere la spugna di Napoleone. Riempí quello che conteneva il cuore con alcool, lo chiusi ermeticamente, lo saldai e gli depositai, l'uno e l'altro agli angolo del feretro.
Marchand " Mémoires de Marchand, Premier valet de chambre et exécuteur testamentaire de l'empereur Napoléon "Tallandier, Bibliothèque Napoléonienne, 2003, publié par Jean Bourguignon et le commandant Henry Lachouque. (p579)
Il 6 maggio, essendo arrivato il feretro che doveva ricevere l'Imperatore, ce lo depositammo ma il cuore che, seguendo gli ordini dell'Imperatore , il dottor Antonmarchi doveva rimettere all'Imperatrice ci fu rinchiuso come anche lo stomaco.
Hudson Lowe Rapporto segret 14 maggio annesso 1 dei "5 cercueils de l'Empereur, Rohan-Chabot.
Il cuore, che era stato preservato in aceto, è stato piazzato in un piccolo vaso d'argento, lo stomaco in un altro e i due furono messi nel feretro accanto al corpo.
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L'ASPETTO FISICO DEL CORPO

Generale Bertrand Gran Maresciallo di Palazzo "Cahiers de Sainte-Hélène, Janvier 1821-Mai 1821 "- Editions Sulliver 1950 page 194 à 200
6 maggio 1821 : Alle otto dovevamo prendere l'impronta del viso dell'Imperatore, ma non avevamo il necessario. Il viso dell'Imperatore pareva allora più giovane di quelle che era....Alle quattro del pomeriggio aveva l'aspetto più vecchio di quello che era veramente.
7 maggio 1821: alle quattro, abbiamo fatto l'impronta della faccia dell'Imperatore che era tutto sfigurato e esalava un cattivissimo odore.
Conte di Montholon " Histoire de la captivité de Sainte-Hélène " p.222
La morte disgraziatamente era più che certa, non potevamo conservare nessuna speranza, peró fu ancora più doloroso per noi quando, verso mezzogiorno, il dottor Antonmarchi ci dichiaró che la putrefazione progressava rapidamente e che era urgente di procedere all'autopsía e all'imbalsamatura.
Sir Hudson Lowe ci aveva significato che conformemente agli ordini del suo governo, egli si opponeva all'imbalsamature del corpo...(...) Ci fece dichiarere que lui si opponeva.
Marchand Primo gran cameriere e esecutore testamentario di Napoleone " Mémoires de Marchand " Tallandier, Bibliothèque Napoléonienne, 2003, publié par Jean Bourguignon et le commandant Henry Lachouque. (p576)
L'Imperatore aveva destinato i suoi capelli ai membri della sua famiglia ; prima di procedere all'operazione della presa dell'impronta mortuaria, questi furono rasati e il conte di Montholon appose i sigilli e me ne rese depositario.
Il dottor Burton avendo potuto procurarsi il gesso necessario, il dottor Antonmarchi aiutado da lui e di d'Archambault che sosteneva la testa dell'Imperatore, prese l'impronta del viso che riuscí molto bene, era veramente la faccia del momento, ma non quella di sei ore dopo la morte, quí la barba fatta, era quella del console.
Saint-Denis detto Mamalucco Ali Mémoires, p.277 (Arléa - 2000)
Durante due giorni, il corpo rimase esposto, il tempo era bellissimo e il calore abbastanza forte. Il corpo, man mano che avanzava la seconda giornata, nel pomeriggio si trovó in piena putrefazione e l'odore che esalava era cosí forte che, malgrado le porte e le finestre aperte, non si poteva tenere a lungo presso di lui.
Antommarchi Mémoires, ou Les derniers moments de Napoléon t2, Paris : Barrois l'aîné, 1825., p157
Napoleone aveva destinato i suoi capelli a diversi membri della sua famiglia, fu rasato e verificai qualche osservazioni che avevo già fatte. (...)
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ESUMAZIONE DEL 15 OTTOBRE 1840

LA TOMBA.

Gourgaud Uno dei compagni d'esilio di Napoleone Le retour des Cendres de l'Empereur Napoléon, Editions Arléa - 2003 - p. 49-51
Gli operai inglesi tolsero successivamente, incominciando da quelle dei piedi, le tre larghe pietre che coprivano la fossa.
Si notará allora che le terre si erano sprofondate di circa un piede; lavorarona con ardore per toglierle.
Dopo qualche ore trovarono un letto di cemento romano e di pietre dure, legate frà di loro con delle sbarre di ferro incastrate con del piombo.
Infine, giunsero alla larga pietra inglese che chiudeva lei sola la piccola tomba dov'era depositato il feretro. Allora si fecero due buchi in fondo di questa pietra con delle sgorbie e si piazzarono, sopra la fossa, due tipi di bighe con puntelli, una destinata a sollevare la pietra da un lato e l'altra dall'altro lato.
Questa operazione riuscí perfettamente e potemmo vedere il feretro che riposava in perfetto stato sul fondo della tomba.
Guillard Chirurgo Maggiore sulla "Belle-Poule" Processo-verbale redátto dal chirurgo-maggiore, a bordo della Belle-Poule Sorgente: L'énigme de l'exhumé de Sainte-Hélène, Bruno Roy-Henry (l'Archipel, 2003) - Annexe IV
La tomba essendo stata aperta, ci sono disceso : nel fondo c'era il feretro dell'Imperatore, riposava su un larga lastra seduta lei stessa su dei montanti in pietra. Le pareti della tomba non offrivano la minor traccia di alterazione, lì per lì qualche tracce di umidità.
Philippe de Rohan-Chabot "Ricordi inediti " - les 5 cercueils de l'Empereur - France - Empire, 1985 - p 88
Sono rassicurato : il feretro è intatto ! quello di legno di mogano, umido ma sano, occupa l'alto d'una larga lastra di silex sostenuta da otto montanti di granito.
Mamalucco Ali Journal inédit du Retour des Cendres 1840, Tallandier 2003 - p.176.
La pietra fu tolta e lascio vedere il feretro piazzato in vasca fatta di pietra di taglio e isolata dal fondo con dei madieri.

I FERETRI

Guillard Chirurgo-maggiore sulla nave "Belle-Poule" Processo verbale redátto dal chirurgo-maggiore a bordo della " Belle-Poule "- Source: " L'énigme de l'exhumé de Sainte-Hélène " Bruno Roy-Henry (l'Archipel, 2003) - Annexe IV
Le tavole di mogano avevano ancora il loro colore e la loro durezza, eccettuando quelle del fondo che, guarnite di velluto, presentavano una piccola alterazione negli strati più superficiali.
La cassa esterna era chiusa da lunghe viti: fu necessario tagliarle per togliere il coperchio, di sotto c'era un'altra cassa di piombo, chiusa da tutte le parti, che avviluppava un'altra cassa di mogano perfettamente intatta e venive infine la quarta cassa di lamiera il cui coperchio era saldato sulle pareti e le ripiegava verso dentro, la saldatura fu tagliata lentamente e il coperchio tolto con precauzione.
ATTO DI ESUMAZIONE E RIMESSA DEI RESTI MORTALI DI NAPOLEONE L. S. ROHAN-CHABOT. L. S. ALEXANDER Confirmé : MIDDLEMORE
testo in francese
Abbiamo fatto togliere con precauzione il primo feretro (1º) ,nel quale abbiamo trovato una bara di piombo in buono stato (2º).
Fu poi tagliata, e sollevata con la più grande cura, la parte superiore della bara di piombo, nella quale abbiamo trovato una nuova bara di legno (3º) in buonissimo stato e rispondendo alle descrizioni ed ai ricordi dei presenti che avevano assistito alle sepoltura.Il coperchio della terza bara essendo stato tolto, si presenta una guarnizione di lamiera (4º) leggermente ossidata, la quale essendo stata tagliata e ritirata, ha lasciato vedere un lenzuolo di raso bianco.
Philippe de Rohan-Chabot Souvenirs inédits - les 5 cercueils de l'Empereur - France - Empire, 1985 - p 89
Dei soldati segano la cassa di mogano spesso di due centimetri. Ritirano con venerazione la bara di piombo e lo depositano nel sarcofago di ebano.
Tre casse restano ad aprire, quella di piombo, una di legno, una di lamiera. Cònstato che non hanno sofferto del seppellimento.
Gourgaud Le retour des Cendres de l'Empereur Napoléon, Editions Arléa - 2003 - p. 51-54
Si notò il brillo delle teste delle viti che lo chiudevano, erano state ricoperte d'argento. Si vedeva anche, rimasti sotto la bara, le cinghie ed il cordame che erano serviti per discenderlo.
Il dottore fece fare con una trivella, un buco verso i piedi e un verso la testa. In seguito, degli operai con "mani di ferro" sollevarono la bara alfine di passare disotto del cordame.
Con le bighe si alzó la bara fino all'altezza del muro ovest e la si depositó a terra. Il dottore con l'aiuto d'un enorme soffiotto, soffió dell'aria attraverso i due buchi che erano stati fatti ad ogni estremitá della parte superiore.
Si decise che si aprirebbe la bara di mogano. Si cercó di girare le viti con dei cacciavite ma erano troppo perfettamente ossidate e fu solamente con l'aiuto di ceselli che si alzó la tavola superiore. Si vide allora la bara di piombo, pareva intatta.
La uscimmo del suo involucro di mogano e fu ordinato di preparare il sarcofago di ebano per ricevere la bara di piombo e vi si piazzó questa bara di piombo in quella anch'essa di piombo del sarcofago di ebano. Si incomminció a tagliare il piombo su tutta la sua superfice superiore. Tolto il piombo si trova una nuova bara in mogano, altrettanto ben conservata come la prima.
Le viti che ritenevano la parte superiore erano ossidate e si fu obbligati di toglierle, con un cesello a tenaglia, tutto il legno che ci aderiva. Ebbi la gioia di ottenerne due.
Tolto il coperchio, si scoprí infine l'ultima bara, quella di lamiera. Si poté vedere qualche macchie di ruggine in superfice, ma peró sembrava in buonissimo stato.
Saint-Denis detto Mamalucco Ali Journal inédit du Retour des Cendres 1840, Tallandier 2003 - p.177.
Il primo feretro era intatto ma umido e anche bagnato nella parte inferiore. Qualche viti girano e si fanno saltare la testa di quelle che resistono.
Per ritirare il feretro di piombo, si segano i due lati del primo feretro. Il feretro di piombo è intatto.
Quando venne tolto il coperchio, si vede il feretro di lamiera ossidato quasi nella sua totalità, cioè rosso di ruggine.

L'uniforme

Guillard Processo verbale redatto dal chirurgo-maggiore à bordo della Belle-Poule- Source: " L'énigme de l'exhumé de Sainte-Hélène ",Bruno Roy-Henry (l'Archipel, 2003)- Annexe IV
In quanto riguarda l'abbigliamento, questo si presentava con tutti i suoi colori, in questo modo si riconosceva perfettamente l'uniforme dei cacciatori a cavallo della vecchia Guardia, dal verde scuro dell'abito al rosso dei paramenti, il gran cordone della Legione d'Onore si disegnava sotto il gilè ed il pantalone bianco, nascosto in parte dal piccolo cappello che riposava sulle cosce.
Le spalline, la placca e le due decorazioni attaccate sul petto non avevano più il loro brillo, erano tutte annerite; solo la corona d'oro della croce d'ufficiale della Legione d'onore aveva conservato il brillante.
Pons de Las Cases figlio dell'autore del "Memoriale di Sant'Elena" Estratto del giornale scritto a bordo della Belle Poule (Annesso 1"L'énigme de Sainte-Hélène "Bruno Roy-Henry)
Il cappello piazzato obliquamente sulle cosce si era afflosciato pero era ben conservato. La forma del suo abito di cacciatore e quella dei bottoni si vedevano perfettamente.
La placca con, al suo lato le due decorazioni, la Legione d'Onore e la Corona di ferro era quasi nera mentre le decorazione brillavano ancora.
Le piccole spalline erano al loro posto, però spostate un pò verso l'avanti e l'oro era tutto brunito.
Si distingueva benissimo il colore rosso del paramento del braccio sinistro nonchè il fondo verde del resto dell'abito e una parte del Gran Cordone della Legione d'Onore.
Gourgaud Le retour des Cendres de l'Empereur Napoléon, Editions Arléa - 2003 - p. 54
Tutto pareva perfectamente conservato : si distingueva benissimo l'Imperatore vestito coll'abito dei Cacciatori della Guardia, con la placca della Legione d'Onore, il suo cappello in traverso sulla parte superiore delle cosce.
Le punte delle dita dei piedi erano bianche e parevano che uscissero dalla punta dei stivali alla scudiera, probabilmente le cuciture erano marcite.
La cocarda di seta del cappello era distrutta.
Philippe de Rohan-Chabot Souvenirs inédits - les 5 cercueils de l'Empereur - France - Empire, 1985 - p 90
La tinta dei vestiti non è per niente passata: l'uniforme dei Cacciatori della Guardia e il Gran Cordone della Legione d'Onore sono anche loro in perfetto stato.
Le decorazioni e le spalline hanno perso il loro colore.
Saint -Denis mamalucco Ali Giornale inedito del ritorno delle ceneri nel 1840,Tallandier 2003 - p.179.
L'abito, il gilè, il Gran Cordone della Legione d'Onore si disegnavano bene.
Si vede nel mezzo del gilè e del pantalone una striscia verdastra di cinque a sei pollici di lungo su un pollice di largo. Questo posto indica dove fu praticata l'autopsía.
Gli stivali erano disuolati e lasciavano vedere la punta dei piedi e le calze di seta che avevano preso il colore della pelle.
Abbate Coquereau : cappellano della spedizione di Sant'Elena Vedere qui il documento manoscritto
…Uno dei suoi stivali si era scucito lasciando passare quattro dita dei suoi piedi d'un bianco opaco. Il suo abito era quello dei Cacciatori della Gurdia con la sua forma scollata sul davanti, i suoi paramenti rossi, visto che i colori, si riconoscevano. Le sue grosse spalline d'oro erano annerite come, anche, la grande placca e qualche altre decorazioni che si distinguevano sul suo petto. Col suo colore rosso il Gran Cordone della Legione d'Onore faceva risaltare il biancore del suo gilè; sul pantalone di "casimir" si trovava suo cappello...

I VASI

Guillard Chirurgo-maggiore sulla Belle-Poule Procès-verbal dressé par le chirurgien-major, à bord de la Belle-Poule - Source: L'énigme de l'exhumé de Sainte-Hélène, Bruno Roy-Henry (l'Archipel, 2003) - Annexe IV
Dei vasi d'argento apparvero frà le gambe:
uno di essi, sormontato da una aquila, si reggeva frà le ginocchia, lo trovai intatto e chiuso; come esistevano delle aderenze abbastanza forti frà i vasi e le parti vicine che li coprivano un pó, il Signor Comissario del Re non stette del credere di spostarli per esaminarli da più vicino.
Pons de Las Cases Extrait du journal, écrit à bord de la Belle Poule (source: Annexe 1 - L'énigme de l'exhumé de Sainte-Hélène - Bruno Roy-Henry) Frà di esse (le gambe) c'erano i due vasi d'argento che, conformemente al processo verbale, contenevano il cuore e lo stomaco.
Philippe de Rohan-Chabot Souvenirs inédits - les 5 cercueils de l'Empereur - France - Empire, 1985 - p 90
I due vasi d'argento, ricettacolo del cuore e dello stomaco, si trovavano frà le gambe dell'Imperatore.
Gourgaud Le retour des Cendres de l'Empereur Napoléon, Editions Arléa - 2003 - p. 55
Il dottore riconobbe, frà i piedi, i vasi d'argento che ci furono depositati.
Ali Journal inédit du Retour des Cendres 1840, Tallandier 2003 - p.180
Desideravano poter avere i due vasi che rinchiudevano il cuore e lo stomaco, peró come degli oggetti si trovano sotto le gambe e per toglierli bisognerebbe disturbarle, queste avrebbero sofferto nello spostamento, preferimmo lasciare le cose tali come sono.
Abbate Coquereau : cappellano della spedizione di Sant'Elena vedere quí il documento manoscritto
Frà le sue gambe i due vasi contenenti il suo cuore e le sue viscere ; una aquila d'argento la sormontava

L'ASPETTO FISICO DEL CORPO

Guillard Procès-verbal dressé par le chirurgien-major, à bord de la Belle-Poule - Source: L'énigme de l'exhumé de Sainte-Hélène, Bruno Roy-Henry (l'Archipel, 2003) - Annexe IV
Ho scoperto il corpo di Napoleone que ho subito riconosciuto tanto era ben conservato , tanto la testa aveva la veritá nella sua espressione.
Qualche cosa di bianco che sembrava essersi staccato dalla guarnizione copriva come una leggera garza tutto quello che rinchiudeva il feretro ; il cranio e la fronte che aderivano fortemente al raso ne erano soprattutto ricoperti, se ne vedeva poca sul basso del viso, sulle mani, sulle dita dei piedi.
I membri superiori erano allungati, l'avambraccio e la mano sinistra appoggiati sulla coscia corrispondente, i membri inferiori leggermente flessi ; la testa un pó sollevata, riposando su un cuscino, il cranio voluminoso, la fronte alta e larga si presentava coperta di tegumenti giallastri, duri e molto aderenti ; così sembrava ugualmente il contorno delle orbite il cui bordo superiore era guarnito di sopraciglia. Sotto le palpebre si disegnavano i globi oculari, che avevano perso poco del loro volume e della loro forma; le palpebre completamente chiuse, aderivano alle parti sotto giacenti e si presentavano dure sotto la pressione delle dita. Qualche ciglia erano visibili ancora sul loro bordo libero ; le ossa del naso ed i tegumenti che li coprivano erano ben conservati, solo il lobo e le ali del naso avevano sofferto.
Le guance erano gonfie ; i tegumenti di quella parte della faccia si facevano notare per il loro tatto soffice e dal loro colore bianco ; i colori del mento erano leggermente bluastri, quella tinta era presa per la barba che sembrava essere cresciuta dopo la morte, per quanto riguarda il mento stesso, non offriva nessuna alterazione e conservava ancora quel tipo proprio della faccia di Napoleone; le labbra assottigliate erano separate e si vedevano, sotto il labbro superiore leggermente rialzato verso l'alto a sinistra, tre denti incisivi estremamente bianchi.
Le mani non lasciavano nulla da desiderare, nessuna minima alterazione. Se le articolazioni avevano perso il loro movimento, la pelle sembrava aver conservato quel colore primitivo che appartiene unicamente alla vita. Le dita avevano delle unghie lunghe, aderenti e bianchissime. Le gambe erano rinchiuse nei stivali, ma, a causa della rottura dei fili delle cuciture, le quattro ultime dita dei piedi passavano da ogni parte. La pelle delle dita dei piedi era d'un bianco opaco e guarnite d'unghie.
La regione anteriore del torace era fortement depressa nelle parte mediana; le pareti del ventre dure e sprofondate.
Sotto i vestiti che li coprivano, i membri sembravano aver conservato le loro forme; ho pressato il braccio sinistro, era dura e aveva diminuito di volume
Pons de Las Cases Estratto del giornale scritto a bordo della Belle-Poule (donte: Annexe 1 - L'énigme de l'exhumé de Sainte-Hélène - Bruno Roy-Henry)
La mano destra era stretta contro al corpo e completamente nascosta, la sinistre appareva completamente. Non era d'un bianco opaco come i piedi e non aveva perso la bella forma che aveva durante la vita. Il dottore la toccó: era morbida e cedette sotto il suo dito.
Il viso aveva conservato tutta la sua regolarità; la fronte pareva larga e alta. Le sopraciglia non erano completamente cadute. Le palpebre erano chiuse e una parte di ciglia ci aderivano ancora.
Philippe de Rohan-Chabot Souvenirs inédits - les 5 cercueils de l'Empereur - France - Empire, 1985 - p 90
Il cranio è grande, la fronte alta e larga. Gli occhi hanno perso un poco del loro volume e forma. Le palpebre sono completamente chiuse, restano ancora qualche ciglia.
Le ossa della linea del naso sono in buono stato, solo la parte inferiore è deteriorata.
Le guance sono rotonde e morbide. Sono bianche. La barba che è cresciuta dopo la morte dá una tinta bluastra al mento.
Il mento la cui forma non è per niente alterata, conserva al viso di Napoleone il suo tipo particolare.
Le labbra sono socchiuse e scoprono tre denti bianchissimi nella parte superiore.
Le mani che aveva cosí belle da vivo sono in uno stato di perfetta conservazione.
La pelle guarda quel colore particolare proprio solamente alla vita.
Le unghie sono lunghe e d'una estrema bianchezza.
Le gambe sono prese negli stivali e le cuciture essendosi rotte quattro delle dita dei piedi sporgono da ognuno di loro. Sono estremamente bianchi.
Gourgaud Le retour des Cendres de l'Empereur Napoléon, Editions Arléa - 2003 - p. 54-55
Il dottore toccó le mani che apparivano molto bene benchè un poco gonfie.
Disse che il corpo era passato allo stato stearico; la mano sinistra era un pó più alta dell'altra perchè il generale Bertrand, quando fu chiuso il feretro nel 1821, l'aveva tirata un momento per baciarla.
La testa, all'eccezione del naso, che sembrava fosse stato compresso dal coperchio del feretro, era in perfetto stato, solamente un poco gonfio. Ma ció non modificava, che pochissimo, i lineamenti e sarebbe bastato aver visto l'Imperatore solamente una volta per riconoscerlo in quel momento.
Il dottore tocó leggermente le carni della testa e dichiaró che erano momificate.
I cuscini di seta imbottiti di cotone di cui erano rivestite le pareti interni del feretro avevano prodotto un effetto singolare; si era formata, nelle parti vuote, un spuma bianca che lasciave vedere tutto il corpo come attraverso una leggera mussola.
Mammalucco Ali Journal inédit du Retour des Cendres 1840, Tallandier 2003 - p.179.
La testa ha ancora una rassomiglianza con la maschera mortuaria, particolarmente la parte inferiore della faccia.
Il naso è sformato: le cartilagini sembrano essere state aggrinzite dal coperchio.
Le mani sono un pó risecchite, peró hanno ancora una belle forma, sono più bianche della faccia e la pelle trasparente; le unghie sono un pó allargate e leggermente rosa.
Il corpo è, in generale, in perfetto stato di conservazione, cosa alla quale eravano lungi d'aspettarci.
Abbate Coquereau cappellano della spedizione di Sant'Elena Vedi il documento manoscritto
I quattro feretri che inchiudevano la preziosa spoglia erano stati successivamente aperti. Il raso, che guarniva all'interno le pareti dell'ultimo, era stato tolto, imponemmo silenzio alle nostre emozioni per vedere e ben vedere.
Tutto il corpo sembrava ricoperto d'una leggera spuma: si avrebbe detto che lo scorgevamo attraverso d'una nube diáfana, era bene la sua testa ; un guanciale la rialzava un poco, la sua larga fronte, gli occhi le cui orbite si disegnavano sotto le palpebre ancora guarnite da qualche ciglia. Le sue guance erano gonfie, il suo naso solo aveva sofferto unicamente nella parte inferiore La sua bocca socchiusa lasciava intravedere tre denti d'una gran bianchezza, sul suo mento si distingueva perfettamente l'impronta della barba.
Soprattutto le sue due mani parevano appartenere a qualcuno che ancora respirava, tanto erano vive di tono e di colorito; una d'esse, la mano sinistra, era un pó più alta della destra, nel momento della chiusura del feretro, il gran Maresciallo l'aveva baciata e non poté ripiazzarla nella sua prima posizione.
Le sue unghie erano cresciute dopo la morte ed erano lunghe e bianche.Trovammo il corpo dell'Imperatore come quello d'un uomo morto il giorno prima. Durante vent'anni cosa aveva fatto la morte…Durante vent'anni la morte aveva rispettato la sua spoglia.




tradotto da Diana Borelli.





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